Dai primi istanti dopo il devastante terremoto che venerdì alle 14,46 (erano le 6,46 in Italia) ha colpito la parte nord-orientale dell’isola Honshu, la più grande del Giappone, a 380 km da Tokyo, una moltitudine di elicotteri sono impegnati nel soccorso alla popolazione colpita dal sisma e dal seguente tsunami che ha colpito duramente i centri abitati luogo le coste.

Ai mezzi militari, e quelli delle varie prefetture giapponesi, si sono uniti immediatamente quelli delle forze armate degli Stati Uniti di base nel paese asiatico. Una mobilitazione internazionale si sta mettendo in moto per portare aiuto in quella che ha le dimensioni della maggior disastro che ha colpito il giappone dalla fine della seconda guerra mondiale. Una grosso aiuto nell’avvio dei soccorsi lo stanno dando, come già accennato, gli Stati Uniti che hanno inviato 11 navi militari verso le coste giapponesi. Prima a prendere posizione sarà la porterei USS Ronald Reagan, che stazionava al momento del sisma al largo delle coste nipponiche, che assumerà il ruolo di “stazione di servizio” rifornendo tutti gli elicotteri impiegati nella ricerca dei dispersi in mare risucchiati dalla forza dello tsunami.


Nel video, ripreso da un notiziario giapponese, un Bell412 della polizia mentre soccorre delle persone rifugiatesi sul tetto di un’abitazione.