La stella del basket statunitense Kobe Bryant ha perso la vita insieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone nello schianto del suo Sikorsky S76B, marche N72EX operato dalla società Island Express Helicopters, la mattina di domenica 26 gennaio scorso sulle alture a nord est di Los Angeles.

L’elicottero, partito dal John Wayne Airport nella Contea di Orange, era diretto presso la sede della Bryant’s Mamba Academy in Newbury Park quando, secondo le prime testimonianze a causa della fitta nebbia che gravava sulla zona, ha impattato un’altura nella località di Calabasas.

L’incidente è avvenuto poco dopo che il pilota aveva comunicato all’ATC di voler salire di quota per evitare lo strato di nuvole e proseguire presso la sua destinazione, manovra che ha con molta probabilità comportato un disorientamento spaziale dello stesso portandolo a dirigere inconsapevolmente l’elicottero verso il terreno.

Lo schianto è stato seguito da un incendio che non ha dato scampo agli occupanti del mezzo.

Sull’elicottero si trovavano, oltre a Kobe Bryant (41 anni) e sua figlia Gianna (13), anche: John (56) e Keri Altobelli con la loro figlia Alyssa (13), Sarah Chester (45) con la figlia Payton (13), Christina Mauser (38) ed il pilota Ara Zobayan (50).

Secondo la dichiarazione di Keith Holloway, un portavoce del National Transportation Safety Board (NTSB), la società Island Express Helicopters aveva una autorizzazione per operare solo secondo le regole del volo a vista.

Sulle condizioni di visibilità presenti domenica mattina sulla zona testimonia anche il fatto che il Los Angeles Police Deparment avesse messo a terra i suoi elicotteri  a causa della nebbia.

In un video creato da VASA Aviation si può osservare la ricostruzione delle fasi finali del volo con le comunicazioni radio che hanno preceduto l’incidente.