Per gli appassionati di sci alpino l’Europa, ed in particolare le Alpi, offre una miriade di possibilità.

La scelta si restringe di molto per chi vuole praticare sci fuori pista, ed ancora meno se si vuole utilizzare la modalità eli-ski.

In paesi come la Francia l’uso dell’elicottero per questa attività non è consentito, in altre zone ove sarebbe ammesso le condizioni ambientali e/o ricettive non sono idonee.

In Italia è possibile praticare eli-ski in molte vallate, ma indubbiamente l’attrattiva maggiore è costituita dalla regione montuosa per eccellenza: la Valle d’Aosta, all’estremo nord-ovest d’Italia, al confine con Francia e Svizzera.

Qui troviamo alcune delle più belle e famose montagne del mondo, ivi compreso il Monte Bianco che è anche la vetta più alta d’Europa coi suoi 4810 metri.

 Ed è proprio il versante italiano del Monte Bianco che offre la possibilità di praticare ogni tipo di discesa, fino a quelle più estreme, in un ambiente spettacolare ed affascinante.

Dalla sua vetta originano numerosi ghiacciai che strapiombano verso valle, contenuti da tormentate e complesse muraglie granitiche, irte di guglie e vette, meta di alpinisti provenienti da tutto il mondo.

Il paesaggio ritrova serenità e morbidezza nel fondo valle, la Val Veny, al cui imbocco è incastonata la cittadina di Courmayer, meta del nostro viaggio.

Volando sui ghiacci perenni.

Se state con me oggi vi porto in volo alle Piramidi…cosa c’entra? Leggete e scoprirete.

Pur trovandosi ai piedi del massiccio del Monte Bianco, sovrastata dalla sua mole imponente, Courmayeur è facilmente raggiungibile, e già questo è uno dei suoi molti punti di forza.

L’autostrada finisce nei pressi della cittadina, ad Entreves, a poche centinaia di metri dal traforo del Monte Bianco che unisce Italia e Francia, e pochi passi dal piazzale degli impianti di risalita e della base elicotteri.

Parcheggiamo di fronte alla base Heliski, denominata Elisuperfice Franco Garda.

Alle 9.00 del mattino la base è già illuminata dal sole. L’elicottero è sul piazzale, pronto al volo. Col muso rivolto verso il Monte Bianco sembra indicarci la nostra meta. Non puoi non alzare lo sguardo e fermarti ad osservare lo spettacolo. Fumate bianche si innalzano dalle creste, turbinii di neve che sono chiaro indice di vento in quota.

Il pilota, Comandante Alessandro Remine (d’ora in poi Ale; pilota con oltre 6000 ore di volo, grande esperto del volo in montagna) tranquillizza tutti: “quel tipo di vento non è un problema per il volo e per le discese con gli sci, la giornata è ottima. Ho già fatto un volo di ricognizione, con a bordo la guida alpina che è anche responsabile delle attività di eliski, ed abbiamo verificato le condizioni di volo ed anche quelle della neve, così come le piazzole d’atterraggio in quota; tutto ok”.

Per la sicurezza di tutti, di chi lavora e di chi si diverte, nulla viene lasciato al caso; anche se pilota e guide alpine conoscono la zona a menadito, sia dal punto di vista ambientale che meteo,  la ricognizione è necessaria per non incappare in imprevisti.

Ale osserva: “noi qui abbiamo il vantaggio di avere l’hangar sulla base da dove partono i voli di eliski, e possiamo accogliere adeguatamente i nostri ospiti; in altri posti l’elicottero deve essere trasferito dalla base principale ad una piazzola provvisoria su qualche prato o parcheggio, con ovvi disagi”.

La segretaria della società Heliski-Courmayeur, Caterina (responsabile dell’ufficio per le attività di eliski), accoglie con cordialità e simpatia i gruppi che hanno prenotato i voli. Un caffè, ad ogni gruppo di 4 persone viene assegnata una guida, uno sguardo ai poster sui quali sono evidenziati i percorsi che si andrà a sciare: la voglia di andare cresce.

Le guide verificano i materiali dei clienti, l’abbigliamento, la dotazione di ARVA (strumento per la ricerca rapida in caso di valanga (*); spiegano come comportarsi durante le fasi di imbarco e sbarco. Se tutto è ok ci si imbarca: pilota, guida, 4 clienti. Decollo, dritti verso il Monte Bianco; si fa quota e si risale la Val Veny: spettacolo mozzafiato! Ognuno con macchine foto, videocamere o telefonini riprende quel che può.

Attorno a noi tutto è avvolto da un manto candido. Sotto l’elicottero scorre veloce la valle, segnata in modo evidente dalla morena glaciale. Ai lati sfilano le pareti verticali, vette,

ghiacciai. Di fronte, quasi a sbarrare la valle, le forme geometriche delle Pyramides Nord e Sud; queste piramidi di roccia diventeranno famigliari nel corso della giornata.

Quando ormai siamo al loro cospetto una improvvisa virata a destra ci porta a risalire il Glacier de la Lex Blanche.

Ancora Ale: “come vedi il primo volo (di solito i clienti prenotano due rotazioni) è lungo e decisamente spettacolare, un valore aggiunto per i clienti che apprezzano questa esperienza e lo spettacolo”.

Raggiungiamo circa quota 3500, punto dove l’elicottero si posa immergendosi nella neve fino al muso. La guida scende per prima, fa scendere i clienti e li fa accovacciare sulla neve, quindi scarica gli equipaggiamenti (**), chiude le porte e da l’ok al pilota per il decollo. Ora i clienti sono sotto la sua responsabilità.

Ritrovarsi immersi nella neve fresca a quella quota è fantastico, puro divertimento, ma bisogna spostarsi subito qualche metro verso valle perché l’elicottero ritornerà presto con un altro gruppo di sciatori. Questo è il punto di atterraggio identificato, autorizzato e segnalato: l’elicottero deve tornare esattamente qui.

A questa quota e sul ghiacciaio fa molto freddo, ma quasi non te ne accorgi. Siamo ai piedi di una impressionante parete verticale, l’Aiguille des Glaciers coi suoi 3816 metri. Di fronte a noi il ghiacciaio che scende verso valle, le Pyramides, le catene montuose che si susseguono una dopo l’altra verso sud-est; neve fresca a perdita d’occhio. La guida indica il percorso di discesa: da 40 a 60 minuti di galleggiamento sulla neve, disegnando con gli sci morbide scie a zigzago; poi la seconda rotazione. Gli ampi sorrisi e gli occhi che brillano dei clienti sono eloquenti: il piacere e l’emozione è evidente.

 

Sorvoliamo il gruppo che ci saluta con ampi gesti. Ormai sono solo dei puntini nell’immensità del paesaggio. A proposito dell’elicottero: voliamo con Ecureuil AS350B3 di proprietà della società GMH e gestito dalla società Air Service Center (gestione aeronautica, manutenzione); Ale sottolinea che “è una macchina semplice ed affidabile, ideale per tutti i lavori in montagna; e qui voliamo tutto l’anno, non solo eliski, ma anche voli panoramici, lavoro aereo al gancio, rifornimento rifugi.”

Vengo lasciato alla piazzola a fondo valle, in zona denominata Combal (quota 1950), non lontano dalle “nostre” piramidi. L’elicottero fa altre rotazioni. Ogni giorno è diverso, ma capita di avere fino a 30 gruppi di 4 persone in un solo giorno; un bel lavoro.

Nel frattempo i primi gruppi di sciatori mi raggiungono, l’elicottero arriva, imbarco e via per la seconda rotazione. Questa volta la meta è il Mont Fortin, quota 2753, sul versante opposto della valle.

Scendo anche io sulla cresta, accompagnato dalla guida Azalea Guido (responsabile della base, coordinatore, iscritto alla UIGAM – Unione Italiana Guide Alta Montagna, nonché presidente della Unione Valdostana Guide Alta Montagna) che mi fa da angelo custode e mi indica i punti pericolosi da evitare.

Da qui si gode una splendida veduta sul Monte Bianco e sul percorso fatto con la prima rotazione. Oggi, grazie all’abbondante neve, gli sciatori possono raggiungere la base heliski di Courmayeur (quota 1300) con gli sci ai piedi, tutto fuori pista. I freeriders non perdono questa occasione.

 

 Per me è ora di rientrare alla base. Ale mi regala un volo panoramico sul Monte Bianco, faccia a faccia con le più belle guglie: Aiguille Noire, Dames Anglaises, Anguille Blanche de Peuterey.

A portellone aperto faccio una serie di foto, ho le mani quasi congelate ma ne vale la pena!

Sono entusiasta. Ale capisce e mi dice: “chi viene a fare i voli panoramici prova le stesse sensazioni; devo dire che io stesso quando posso, e se il meteo consente, salgo in vetta al Monte Bianco, ed è sempre emozionante e stupefacente, anche se ci sono stato molte volte.”

Qualche considerazione.

Abbiamo visto che si lavora e molto. L’attività è consolidata, e la società Eliski-Courmayeur ha vinto la gara d’appalto per questo lavoro per i prossimi cinque anni.

I clienti non mancano, e provengono quasi tutti dall’estero: Francia, Germania, Olanda, Gran Bretagna, Spagna.

Courmayeur offre ampia ricettività alberghiera, la montagna è spettacolare, le discese fantastiche.

Noi ne abbiamo viste due, ma sono innumerevoli e di differenti livelli tecnici.

La Società Guide Alpine Courmayeur, che gestisce il servizio eliski, mette a disposizione 150 guide abilitate a questa attività; ad inizio stagione ognuna di loro riceve adeguato addestramento a lavorare con l’elicottero, così come previsto dal protocollo operativo predisposto dalla società elicotteri.

Ale spiega: “Occorre attenzione per i passeggeri: alcuni non hanno mai volato, sono qui in vacanza, magari appena arrivati da luoghi lontani; occorre comprensione, pazienza e cortesia. L’unico fattore che può essere negativo sono le condizioni meteo. Oggi abbiamo avuto una giornata ottimale, a volte non è così. Se il tempo, o le condizioni della neve, non sono idonee non si vola; meglio la delusione per la gita mancata che un disastro assurdo. A volte il cliente insiste, non capisce il possibile pericolo. Il fatto è che il cliente non percorre l’andata sul terreno e quindi non può valutare la situazione. L’elicottero lo porta in quota ma poi nella discesa potrebbe trovare condizioni che non è in grado di affrontare. Noi, guida e pilota, lo sappiamo valutare e non esponiamo i clienti a rischi inutili.”

Ale prosegue: “il volo eliski deve essere assolutamente tranquillo; non devono esserci condizioni marginali, sia per il volo e sia per le discese con gli sci. Devono esserci le condizioni perché la gente si diverta in tutta sicurezza. Passare dal divertimento al terrore bastano pochi secondi, cosa da evitare assolutamente.”

Per saperne di più non vi rimane altro da fare che vivere di persona, in tutta serenità, una giornata di volo e di sci con Eliski-Courmayer. Arrivederci al Monte Bianco.

Dino Marcellino 

Immagini: © 2013 – Dino Marcellino     

 

*) ARVA èuno strumento conosciuto anche come  “Avalanche transceiver” o “avalanche beacon”; esso trasmette un radio-segnale che può essere ricevuto da appositi sistemi di ricerca; ciò offre la possibilità di una rapida localizzazione di persone sepolte in valanga.
**) L’imbarco in elicottero di sci e tavole è gestito dalle guide, questo perchè una loro errata movimentazione può essere pericolosa, se non fatale, sia per le persone che per l’elicottero stesso: basti pensare alle conseguenze di un eventuale impatto degli sci con le pale del rotore.