Il servizio è passato da una media di 70 interventi all’anno all’inizio dell’attività, nel 2008, per arrivare a oltre 300 l’anno

COMO, 20 LUGLIO 2018 – Milletrecento missioni notturne in dieci anni. E’ il bilancio dell’operatività dell’Elisoccorso di Como nella fascia oraria dalle 8 di sera alle 8 del mattino, avviata il 21 luglio 2008.

Dal primo decollo dopo il tramonto a oggi, il servizio di soccorso sanitario notturno ha registrato un progressivo sviluppo, come hanno ricordato Alberto Zoli, direttore generale  di Areu – Azienda regionale dell’emergenza-urgenza, Maurizio Volontè, responsabile del 118 e dell’Elisoccorso di Como, Gianfranco Molina, comandante di Babcock International Group, società che fornisce il mezzo e il personale aeronautico, e Matteo Ferranti, responsabile operativo Soreu (Sala operativa regionale emergenza urgenza) dei Laghi – 118, presenti oggi nella base HEMS (Helicopter Medical Service) di Villa Guardia. In questa sede la Soreu dei Laghi gestisce le richieste di soccorso sanitario provenienti, tramite il NUE 112, dai territori delle province di Como, Varese e Lecco e dell’area del Legnanese.

   “L’elisoccorso – sottolinea Zoli – è stato individuato come settore di punta su cui investire per garantire la continuità del servizio tra il giorno e la notte e, conseguentemente, la medicalizzazione precoce dei pazienti e il trasporto in ospedale. E’ stato fatto un salto qualitativo epocale grazie all’integrazione con i mezzi di trasporto su gomma e, successivamente, grazie all’istituzione della Creli, la Centrale regionale dell’elisoccorso lombardo, e all’autorizzazione Enac per le manovre ‘speciali’. Inoltre, stiamo sviluppando altre progettualità per migliorare le informazioni sul meteo, utilizzare di più i siti degli ospedali spoke e stiamo lavorando per inserire anche i droni che, dall’alto, possono fornire una quadro del luogo dell’intervento ancora più dettagliato”.

Il servizio di stanza a Como, che può contare su aeromobili ad ala rotante sempre più moderni ed efficienti – come l’attuale AW 139 -, è passato da una media di 70 interventi notturni all’anno a oltre 300 l’anno. Nel 2017 i voli notturni sono stati 327, e 177 dall’inizio del 2018 alla metà di luglio. Attualmente gli interventi primari, ovvero quelli effettuati sul territorio, rappresentano l’80% dell’attività e i secondari, cioè quelli di pazienti critici da struttura sanitaria ad altra struttura sanitaria, sono il 20%.

“Si tratta di interventi – spiega Volontè – dove l’utilizzo dell’elicottero non solo può permettere di ridurre i tempi di raggiungimento del paziente da parte di un’équipe qualificata, ma anche l’arrivo all’ospedale più idoneo in tempi particolarmente contenuti. In tal senso ha rilievo clinico anche il livello di assistenza garantito nei trasporti interospedalieri per pazienti complessi, spesso affetti da patologie tempo-dipendenti, a cui vengono offerte cure assimilabili a quelle di una terapia intensiva”.

L’evoluzione dell’attività notturna dell’Elisoccorso di Como è legata anche all’introduzione di nuove tecnologie. E’ stato infatti il primo in Italia in ambito civile sanitario, nel luglio del 2016, a utilizzare i Night Vision Goggles (NVG), visori notturni che amplificano la ridotta luce ambiente notturna (luna, stelle), consentono di vedere al buio e, quindi, di compiere durante la notte, operazioni fino a poco tempo fa possibili solo con la luce diurna. Anche il cockpit e la cabina dell’AW 139 sono compatibili con il sistema NVG.

E’ di qualche settimana fa, infine, un ulteriore step che contribuirà alla crescita dell’Elisoccorso in Lombardia. L’ENAC, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, ha concesso l’autorizzazione all’attività di manovre “speciali”, cioè all’impiego del verricello anche di notte per calare sul luogo del soccorso l’équipe sanitaria e recuperare il paziente e all’utilizzo dell’hovering – stazionamento in volo – per operazioni di sbarco e imbarco. Al momento, grazie alla formazione svolta nei mesi scorsi dal personale di volo e da quello sanitario, l’Elisoccorso di Como è l’unico operativo in questo ambito.

Gli interventi autorizzati da ENAC possono essere effettuati a due condizioni. La prima è l’utilizzo dell’NVG. La seconda è il posizionamento del velivolo su siti noti e censiti denominati Hoist. Si tratta di prati e zone in prossimità di rifugi o vicine a strade di difficili che sono state individuati e ritenuti idonei a seguito di ricognizioni e studi ad hoc. La Lombardia può contare su una rete di una settantina di siti di questo tipo oltre che su campi sportivi illuminati e non illuminati utilizzabili per atterraggi e decolli.

La preparazione alle manovre “speciali”

Il training per poter effettuare le manovre “speciali” di notte ha coinvolto prima la componente aeronautica (pilota e copilota) e poi quella sanitaria (medico e infermiere) oltre al personale del CNSAS (tecnico), il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico della XIX Delegazione Lariana, che è parte integrante della squadra di soccorso, per un totale di 14 équipe.

La formazione si è svolta nei mesi di aprile e maggio e ha previsto un addestramento teorico e pratico. Le missioni di prova hanno avuto luogo sul Campo volo Ala, vicino a Erba, sul Sentiero Cornizzolo (sbarco hover), sul Sentiero del Bollettone (sbarco hover, verricello) e sul Sasso Gordona.

   “Con la tecnologia NVG – specifica il comandante Molina – possiamo garantire un servizio migliore al cittadino, che può sentirsi sicuro sempre, sia di giorno che di notte. Grazie ai visori notturni siamo in grado di atterrare, nel cuore della notte, il più vicino possibile al luogo dove si trova il paziente da soccorrere, anche in zone impervie e che, a causa dell’oscurità assoluta, sarebbero altrimenti inaccessibili. Siamo così in grado di ricercare, individuare e salvare vite umane ovunque. In questa attività assicuriamo il nostro massimo impegno e facciamo continua formazione, per garantire al cittadino un servizio il più sicuro ed efficiente possibile”.

 

Un’operatività potenziata nel tempo anche grazie alla collaborazione delle realtà locali.

   “La collaborazione delle AAT (articolazioni aziendali territoriali) 118 della Regione Lombardia – aggiunge Volontè -, in particolare quelle di Como, Varese e di Lecco per l’area afferente alla SOREU dei Laghi, e la sensibilità di Amministrazioni Locali, Comunità Montane, Aziende Ospedaliere, organizzazioni di soccorso e realtà territoriali, hanno favorito l’individuazione di elisuperfici e siti per le operazioni notturne, con una rapida e progressiva loro implementazione. Oggi abbiamo raggiunto un livello di operatività che, con le necessarie attenzioni agli aspetti della sicurezza in tutte le fasi del soccorso, permette sempre di più l’efficace integrazione di tutte le risorse che concorrono al sistema dell’emergenza-urgenza, anche per le realtà orograficamente più complesse”.

La parola “integrazione” è quella che secondo Ferranti meglio rappresenta il nuovo assetto. “La Sala operativa è quasi una torre di controllo che si raccorda con le altre sale lombarde e con la Creli di Bergamo. Inoltre, il lavoro svolto ha consentito una sempre più stretta collaborazione tra i professionisti che operano nel servizio”.

Fonte: Francesca Indraccolo Ufficio Stampa Asst Lariana

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