La mia giornata in visita al neo costituito 51° Gruppo Squadroni LEONE è iniziata di prima mattina presso l’aeroporto militare di Viterbo, dove sono accolto alla porta carraia dall’ufficiale pilota dell’11° Gruppo ERCOLE delegato all’attività di pubblica informazione del 1° Reggimento ANTARES.

Vengo accompagnato al Comando per il doveroso saluto al comandante dell’ANTARES, da cui dipende il 51°, porgo di cuore il mio ringraziamento per l’opportunità concessami e illustro brevemente il mio progetto della giornata che avrà il prezioso quanto indispensabile apporto dei vari ufficiali e sottufficiali del Reparto. Vengo poi ufficialmente affidato al Comandante del 51° LEONE che finalmente ritrovo dopo svariati anni, da quando cioè ebbi l’onore di documentare il prezioso e indispensabile lavoro svolto del famoso e storico TEAM NH90 AVES a comando dell’indimenticabile Colonnello Caruso.


Proprio questo naturale filo conduttore mi permette di iniziare a dialogare, ascoltare e comprendere realmente le caratteristiche che sono proprie del 51° esposte in maniera dettagliata e vissuta dal mio illustre accompagnatore, un “anziano” con molte ore di volo sotto la cintura, che insieme con altri illustri collaboratori posso dire che siano effettivamente i veri conoscitori dell’aeromobile in uso. Il Colonnello è artefice realmente del progetto che oggi è una realtà importante, moderna e ben strutturata per l’AVES che offre oggi un reparto addestrativo ma anche un reparto operativo in seno al 1° ANTARES.

Visito il “villaggio” LEONE creato in maniera scientifica e razionale dallo stesso staff originario dalla precedente cellula denominata TASK FORCE NEMO proprio per adempiere in maniera accurata ad autonoma al compito d’istituto assegnato oggi cioè l’addestramento operativo dei piloti e specialisti alla linea UH90 e che vede i frequentatori della Qatar Emiri Air Force, presenti in numero in base, quali principali fruitori. Il tutto con la preziosa e indispensabile sinergia offerta dalla ditta LEONARDO che è presente in base proprio per garantire al reparto una continua e immediata assistenza a supporto all’attività di volo, di manutenzione e di approvvigionamento.  Visito quindi uffici, sale, laboratori, hangar campali i piazzali di volo del 51° e incontro tanti operatori civili e militari che provenienti dai vari reparti dell’AVES sono lì proprio per svolgere la preziosa attività di formatori dei frequentatori esteri per la parte operativa di volo rappresentando realmente un’eccellenza addestrativa militare tutta italiana. Gli operatori militari dell’Esercito Italiano sono Piloti Istruttori, Specialisti di bordo con qualifica d’istruttori di specialità e formatori in ambito tecnico aeronautico di altissimo livello che quotidianamente svolgono la propria missione oggi a completo supporto degli allievi del Qatar in lingua inglese. Incontro i frequentatori che sono tutti ufficiali e sottufficiali della Qatar Emiri Air Force, facilmente riconoscibili per la tuta di volo desertica e ovviamente dai tipici tratti somatici. Sono colpito immediatamente dalla giovane età degli stessi ma nello stesso momento apprezzo sia la fluente lingua inglese sfoggiata sia dalla confidenza che hanno con gli istruttori italiani segno che è stata data molta attenzione a creare la giusta amalgama che ha fatto superare le barriere linguistiche e di cultura; un risultato importante ai miei occhi per la riuscita della missione assegnata.

Mi viene indicato, dagli istruttori italiani, che i giovani elementi del Qatar, presenti al 51°, benché giovani, siano ben motivati e ben inseriti, ben attenti ad apprendere gli insegnamenti atti a superare adeguatamente i vari steps dell’articolato iter addestrativo confezionato dagli istruttori dell’AVES che si svolge a fasi ben definite e complesse che a conclusione vedrà equipaggi di volo effettivamente combat ready su NH90 volare sul territorio del Qatar a supporto e difesa del popolo locale.

Devo inoltre segnalare che tutta la manualistica di formazione, di tattiche di volo operative e relative pubblicazioni sono state tradotte in inglese da parte degli stessi operatori dell’AVES del 51° rendendo l’offerta formativa adeguata e completa per la compagine straniera. La mia visita continua con il briefing pre-missione in cui sono presenti tutti gli equipaggi misti coinvolti nel volo pomeridiano, in più sono presenti operatori di varie compagini delle Forze Speciali dell’Esercito Italiano che saranno impiegati come assetti specializzati che verranno sbarcati in poligono per implementare l’addestramento di oggi per i piloti in formazione. Da questo comprendo due cose importanti, la prima come l’Esercito Italiano partecipi attivamente alla formazione delle forze armate del Qatar, la seconda come la fase addestrativa a favore dei piloti QEAF sia realmente on job permettendo di operare in contesti quasi reali aggiungendo delle variabili ai frequentatori per implementare le capacità da acquisire che oltre alla conduzione dell’aeromobile, per esempio, vedono oggi anche fasi impegnative come elisbarchi e recuperi in aree all’interno del poligono di Monte Romano.

Vengono illustrati, quindi, tutti i dettagli operativi della missione volativa con dati inerenti il meteo, frequenze radio, pista in uso, rotte di volo a vista, punti di entrata e di uscita dall’area di lavoro e quote e velocità e assetti da seguire in ogni punto di navigazione. Si passa poi nel dettaglio alle fasi di sbarco assetti delle Forze Speciali che prevedono profili di velocità e di avvicinamento a bassissima quota attraverso ostacoli che richiedono un’attenzione ulteriore da parte sia dall’equipaggio nel cockpit ma anche dagli specialisti in cabina che dovranno effettivamente essere di supporto e gestire gli sbarchi e i successivi imbarchi degli operatori in simulazione di azioni d’infiltrazione ed esfiltrazione da zone calde.

Completato il briefing ci si avvia a piedi alla prospicente linea di volo dove ci attendono i 2 UH90A adibiti per la missione pomeridiana di oggi. Ci siamo tutti: equipaggi di volo misti, operatori delle Forze Speciali EI, e il sottoscritto; tutti in circolo affianco gli elicotteri per il breve ripasso delle procedure di sicurezza (avevo già partecipato a un precedente briefing completo di sicurezza in hangar con tutte le procedure da seguire in caso di atterraggio forzato e uso dell’imbracatura di volo) e delle fasi di volo previste.

Terminati i controlli incrociati, ci s’imbarca attivando le APU che animano le quattro turbine per dar moto ai rotori di avviarsi per il successivo decollo per il breve volo verso il punto d’ingresso in zona di operazioni addestrative. Il punto raggiunto dopo pochi minuti di un volo in formazione sulla Tuscia ben illuminata dal caldo sole estivo vede i due aeromobili abbassarsi per seguire il profilo tattico d’inserzione in zona d’operazione simulata e qui si possono notare in fonia come gli istruttori piloti impartiscano agli allievi le dovute e necessarie indicazioni per mantenere assetto, velocità ma soprattutto indicare le insidie del volo tattico attraverso gli ostacoli oggi in poligono. Insomma vivo realmente lo stress emotivo che si prova a volare realmente pancia a terra attraverso canaloni all’altezza delle cime degli alberi (in alcuni punti anche al di sotto…) con un elicottero con un peso massimo al decollo di 10600kgs sbatacchiato dall’aria calda del primo pomeriggio estivo che il terreno restituisce al cielo creando delle micro turbolenze rendendo movimentato il volo attraverso ostacoli naturali, usati come schermo di protezione da eventuali minacce (oggi simulate) da terra, insomma adrenalina pura.

Ovviamente in questi frangenti che l’istruttore pilota o specialista può verificare effettivamente, valutare i propri allievi che sottoposti a forte stress dimostrano di avere stoffa o di dover essere adeguatamente “ripresi” per migliorare nella propria missione. Ci si avvicina al punto di rilascio degli operatori delle FS e qui che sia i piloti nel cockpit che gli operatori di bordo in cabina mettono in pratica il concetto di reale crew coordination con continui messaggi in interfono indicando effettivamente di essere correttamente in assetto e sul punto prestabilito per il rilascio tramite la tecnica del rappeling prima del fast rope poi del manipolo delle truppe speciali mentre l’altro UH90 è in sorvolo di copertura. Fasi concitate anche per gli operatori delle FS che si portano a terra in pochi instanti e si dispongono sul terreno come da manuale e si riprende quota velocemente con un adeguato uso sia dei comandi di volo che con l’uso della giusta potenza (segnalata dal valente istruttore all’allievo pilota) permettendo al nostro vettore di sfuggire e lasciare la zona del rilascio in breve tempo per un’adeguata manovra evasiva a riparo da ipotetiche rappresaglie. Si susseguono alternativamente vari rilasci e successivi recuperi delle truppe usando anche la tecnica dell’elisbarco poggiando il carrello dell’UH90, anche qui l’allievo impara a dosare il ciclico e il collettivo per non affossare le ruote, sul terreno posto vicino la riva del torrente che attraversa il poligono nelle vicinanze del ponte della vecchia ferrovia abbandonata. In rientro passata la concitazione delle suddette fasi operative ci si diletta ad ammirare il paesaggio circostante e scattare foto alla formazione che si porta all’atterraggio sulla base di partenza.

Sbarcati spenti i motori e fatti i dovuti controlli di rito, riesco a cogliere gli scambi di parole tra gli istruttori e gli allievi in cui sono brevemente analizzate le fasi di volo vissute con i dovuti e brevi apprezzamenti o le osservazioni del caso. La tensione si allenta qualcuno sorride a piena bocca altri un poco meno ma ci sarà tempo e modo di migliorare e arrivare alla combat readiness adeguatamente per merito dei valenti istruttori AVES del 51° LEONE. Ottima occasione per toccare con mano una realtà aeronautica italiana d’eccellenza nata in sinergia con l’industria aeronautica nazionale LEONARDO e l’Aviazione dell’Esercito per allievi stranieri portando lustro al sistema Italia. Ovviamente lo spessore umano e professionale offerto dai baschi azzurri è corposo maturato sul campo in anni d’impiego operativo in teatri fuori area sul sistema UH90 risultando senza ombra di dubbio di essere all’avanguardia e completo.

QUI è disponibile un approfondimento dei temi trattati nel reportage

Marco Meschino
L’autore intende ringraziare per l’opportunità ricevuta:

  • Lo Stato Maggiore della Difesa
  • Lo Stato Maggiore dell’Esercito
  • Il Comando AVES
  • Il Nucleo PI AVES
  • Il Comandante 1° Reg.to ANTARES e i suoi collaboratori
  • Il Comandante del 51° Gr Sq LEONE e i suoi collaboratori
  • Il personale presente a Viterbo della QEAF

Foto: Marco Meschino e Emanuele Trevi