In base ad un accordo bilaterale stipulato tra le aeronautiche militari di Italia ed Olanda l’aeroporto di Frosinone, sede del 72° stormo A.M.I. che si occupa dell’addestramento degli elicotteristi delle F.F.A.A.  e dei corpi dello Stato, ha ospitato anche quest’anno un gruppo di elicotteri Apache dell’Aeronautica Olandese.

Scopo del rischieramento è la familiarizzazione degli equipaggi olandesi con l’ambiente montano in vista degli impegni internazionali che vedono gli Apache impegnati in Afghanistan, un tipo di addestramento che [b]non è possibile per gli olandesi compiere in patria a causa della completa assenza di zone montane[/b].
I voli degli elicotteri avvengono nella zona del monte Velino, solitamente utilizzata anche dagli equipaggi dei nostri HH3F per scopi addestrativi.
Questi elicotteri sono in forza al 301°Sq. della Royal Netherlands Air Force (RNLAF) di stanza sulla base di Gilze-Rijen.
Si tratta della versione “D” dell’AH64 entrati in servizio tra il 1998 ed il 2002, l’Olanda è il primo cliente internazionale per questa versione con 30 esemplari consegnati.
Per alcuni di loro è prevista l’installazione del radar “longbow” nei prossimi mesi.
L’Aeronautica olandese ha operato anche la versione “A” dell’Apache con 12 esemplari in leasing dall’U.S. Army quale soluzione ad interim in attesa di ricevere i propri elicotteri.
Una curiosità è quella che gli Apache di Gilze-Rijen operano anche in ausilio al Ministero della Giustizia olandese in compiti di ordine pubblico dove i loro sensori sono di vitale aiuto nella ricerca di persone scomparse o nell’inseguimento di pericolosi malviventi, non c’è che dire: “un bel deterrente!”.

Qui di seguito alcune immagini:


Un attimo prima del decollo da Frosinone, notare il posto del pilota “oscurato” da una tenda per simulare condizioni di volo strumentali.


Vista frontale, fotografo nell’obbiettivo!

Decollo per la missione addestrativa.

In transito a Verona-Villafranca durante il trasferimento dall’Olanda.

Tappa ad Aosta durante il trasferimento dello scorso anno.

Immagini © Marco Meschino, Roberto Bianchi e Stefano Gorret