Dal 4 novembre in Lombardia l’elisoccorso vola con plasma e globuli rossi concentrati
Intervenire direttamente sul luogo dell’emergenza e praticare, oltre alla trasfusione di globuli rossi, anche la somministrazione precoce di plasma per contrastare l’evoluzione dello shock emorragico, la principale causa di morte prevenibile nel trauma.
E’ questo il traguardo raggiunto in Lombardia grazie alla collaborazione dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) e la Struttura Regionale di Coordinamento per le Attività Trasfusionali (SRC) con il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Dal 4 novembre l’elisoccorso della base di Bergamo vola equipaggiato con 2 unità di globuli rossi concentrati gruppo 0 negativo e 2 unità di plasma fresco scongelato. In questo modo per la prima volta in Italia si creano le condizioni per la somministrazione di plasma in fase preospedaliera, un intervento capace di mitigare gli effetti del trauma, contrastare il sanguinamento incontrollato, e migliorare la sopravvivenza dei pazienti emorragici politraumatizzati secondo i dati dei trials clinici pubblicati.
La legislazione in vigore sull’utilizzo del sangue, molto ferrea e con procedure complesse per garantire standard di sicurezza elevati, e la necessità di conservarlo a una temperatura corretta e costante, avevano impedito finora di poter utilizzare unità di emocomponenti (globuli rossi concentrati e plasma) nel soccorso preospedaliero. Il progetto dell’AAT 118 Bergamo e del SIMT dell’ASST Papa Giovanni XXIII ha individuato una soluzione a tali limiti grazie all’utilizzo di un contenitore isotermico, già in uso in ambito militare, in grado di garantire la conservazione di plasma e globuli rossi a temperatura corretta e costante anche in condizioni ambientali estreme. Le unità di plasma e globuli rossi concentrati, inoltre, sono costantemente tracciate e controllate, secondo un percorso validato ai sensi della normativa nazionale.
Il progetto BOB (acronimo di Blood On Board, in italiano sangue a bordo) coinvolge, per il momento, l’elisoccorso di Bergamo come centro sperimentale. E’ obiettivo di AREU, previa verifica dei risultati ottenuti e alla luce dei dati della letteratura scientifica e dell’esperienza dei servizi di elisoccorso dei Paesi nei quali la procedura è già stata adottata, estendere il progetto a tutta la Regione Lombardia. Per questo scopo, nel prossimo futuro, saranno equipaggiati anche gli altri 4 elicotteri sanitari di soccorso della flotta AREU.
Immagine © AREU: Dott. Francesco Daminelli (centro) Dott. Christian Salaroli (sinistra) e Inf. Simone Celi (destra) base Elisoccorso di Bergamo.