Marignane, 12 aprile 2018 – Il 12 aprile 1968, il primo Fenestron, inventato da Paul Fabre e René Mouille, prese  il volo sul secondo prototipo della Gazzelle. Da allora è diventato simbolo degli elicotteri Sud Aviation, Aerospatiale, Eurocopter e ora Airbus con l’H160 che trasmette questa tecnologia di riduzione del rumore e d’innalzamento della sicurezza alla prossima generazione di velivoli ad ala rotante.

L’idea alla base del rotore di coda era inizialmente sviluppata per fornire nuove salvaguardie per gli operatori a terra, ma anche per proteggere il rotore di coda in volo in ambienti operativi complicati, come ad esempio il lavoro attorno a linee elettriche ad alta tensione. I benefici di riduzione del rumore furono ottenuti dopo molte ricerche e ottimizzazioni da una generazione di Fenestron a quella successiva.

Originariamente chiamato “Fenestrou”, che è il significato provenzale per “piccola finestra”, il termine si è evoluto nel rinomato Fenestron. Fu certificato per la prima volta sulla Gazelle nel 1972 e in seguito integrato nel primo prototipo di Dauphin monomotore, il cui primo volo fu nel giugno 1972. Le prove furono poi condotte con un Puma da sette tonnellate nel 1975, tuttavia, con il suo diametro di 1,6 m le 11 pale richiedevano troppa energia per portare un vantaggio operativo su questa classe di elicotteri.

La seconda generazione arrivò alla fine degli anni ’70 con un Fenestron tutto in composito, che aumentò il diametro nel Dauphin del 20% fino a 1,1 m. Questo miglioramento è stato motivato dal requisito della Guardie Costiera degli Stati Uniti per un velivolo altamente manovrabile per operazioni di ricerca e soccorso. Gli elicotteri della Guardia Costiera degli Stati Uniti sono ancora in servizio oggi e hanno accumulato oltre 1,5 milioni di ore di volo.

Nel frattempo, la ricerca ha continuato a ottimizzare la forma del Fenestron, i profili delle palette e a migliorare la silenziosità, in particolare durante alcune fasi del volo. Tra il 1987 e il 1991 è stato testato con successo su un Ecureuil, il cui prototipo è ancora in mostra all’ingresso della sede di Airbus Helicopters a Marignane.

Nel 1994, la 3a generazione è stata montata sull’H135 e ha ottimizzato i livelli sonori utilizzando una distribuzione non uniforme delle palette. Nel 1999 l’H130 eseguì il suo volo inaugurale con un Fenestron derivato da questa versione. L’H145 ha seguito l’esempio nel 2010.

A 50 anni di distanza, l’H160 possiede l’ultimo e più grande Fenestron su un elicottero Airbus dal diametro di 1,2m. Il fatto che sia inclinato di 12° consente di migliorare le prestazioni con un carico utile aggiuntivo e una maggiore stabilità, specialmente a bassa velocità. Con la H160 in uscita per conquistare il mercato dei bimotore medi, il Fenestron sarà una delle firme degli Airbus Helicopters nei cieli per i decenni a venire.

Immagine: © Thierry Rostang, Il Fenestron adottato sull’Airbus Helicopters H160